L’oleificio Gabrielloni con l’Accademia 5T vi aspettano a Vinitaly

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di Chiara Lorenza Geronimo

Direttamente dalle ampie e verdi colline marchigiane, nella zona di Recanati, a Vinitaly con l’Accademia 5T ci sarà anche il frantoio oleario Gabrielloni.

Il frantoio Gabrielloni, da tre generazioni, con tanta passione, in un territorio che racchiude bellezza, cultura, laboriosità produce oli extravergine di oliva d’eccellenza. Elisabetta e Gabriella sono portatrici di un grande amore per la campagna e l’ulivo ereditato da papà Emilio e nonno Marino, che per primo nel 1955 iniziò a valorizzare le olive della loro terra raccolte a mano frangendole nell’Antico Frantoio Oleario Gabrielloni. Fu papà Enrico, invece, che lo ampliò e iniziò quel rinnovamento che le figlie hanno proseguito pur mantenendo il sistema di estrazione tradizionale.

Per lavorare le olive con questo sistema, ormai quasi abbandonato altrove, ci vogliono ancora più competenza e passione e, soprattutto, occorre far tesoro di quella vasta eredità di saperi che è nel DNA della famiglia Gabrielloni

Nulla è lasciato al caso in tutte le fasi della produzione dalla potatura fino all’imbottigliamento, in particolare il momento giusto della raccolta; questo permette di ottenere oli di eccellenza con diverse caratteristiche organolettiche e quindi abbinamenti gastronomici. Le sorelle Gabrielloni, infatti, sono state all’avanguardia, nelle Marche, nel valorizzare le potenzialità aromatiche del prodotto, ai tempi smorzate dall’abitudine di raccogliere olive troppo mature. Così ecco il Laudato, un blend ottenuto mescolando gli oli monovarietali, non le olive, in modo che ogni cultivar sia raccolta al suo momento ottimale, poi il Solivo, più delicato, e la serie di monovarietali Virgoro. A questi si aggiungono Aurum ed Emilio (dedicato al papà), grandi selezioni proposte in bottiglie e packaging eleganti.

Ma in “Biodiversità e Tipicità” questa azienda non è interprete solo della Biodiversità del nostro olio, ma anche di quella Biodiversità che nasce e si rinnova dalla creatività peculiare del nostro paese abbinandosi alle risorse naturali. Ed ecco Agresto, interpretazione di un condimento antichissimo a base di uva acerba, o il Lonzino di Fico, storico esempio della genialità contadina. Due, invece, le idee oroginali “di famiglia”: “Arminia di olive” e “Gocce d’armonia”.

 Olive pure in marmellata

L’Armonia di olive è una marmellata di olive con un particolare colore amaranto. Realizzata da un mélange di olive appena colte, profuma di orto e spezie. Il prodotto non è solo interessante dal punto di vista organolettico – può essere infatti degustata sul pane o accompagnata a bolliti, arrosti, carni stufate – ma è un prodotto nutraceutico per l’elevato contenuto fenolico.

Le Gocce di armonia sono cioccolatini nati dalla perfetta combinazione della marmellata di olive con cioccolato al 75% di cacao. Si ottengono, così, delle praline da concedersi a fine pasto o come piccola ricarica in qualsiasi momento della giornata.

Il Lonzino di Fico: golosità e saggezza contadina

“Carissimo Signor Padre…i fichi e l’olio, come anche i nostri formaggi, sono qui applauditissimi e quantunque in casa io non fossi solito mangiare dè fichi, adesso, non so come, trovo che sono pure una cosa di un sapore eccellente ed ho pensato di salvarne un poco anche per me…”. Così scriveva Giacomo Leopardi, alludendo al lonzino, di cui era ghiottissimo. Eppure non era roba per la mensa di un conte, ma è nato come conserva creativa di ciò che era in eccedenza anche per la povera gente.

Nelle campagne marchigiane, infatti, un tempo si coltivavano fichi in grande abbondanza e

il Lonzino di Fico è un dolce della tradizione contadina composto di fichi, sapa, anice, noci, mandorle, che viene avvolto nelle foglie di fico in modo da assumere la forma di una lonzetta lunga circa 20 cm con una circonferenza di 6 cm.

Si tratta dunque di un dolce artigianale, composto di sola frutta, dal gusto sobrio che racchiude, però, un insieme di sapori autunnali concentrati. Si può gustare come entrée o a fine pasto, abbinato magari a dei tocchetti di pecorino o parmigiano che con la loro sapidità ben si sposano ed esaltano la dolcezza del lonzino.

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