Una seducente proposta di Terre Derthona al Simposio Trionfo del Gusto

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DERTHONA TIMORASSO E TARTUFO BIANCO…
…non ostriche e Champagne per una notte di passione

Il Tartufo bianco è un dono prezioso della natura ma è pure un tipo egocentrico, vuole essere lui a emozionare, senza intermediari ma solo cortigiani. Cortigiani eleganti, tuttavia, anch’essi capaci di offrire piacere ma soprattutto di lusingarlo, esaltarlo donandogli il loro calore da cui possa sorgere una nuvoletta del suo profumo: tajerin all’uovo, uova in tegamino, fonduta, risotto senza zafferano, passatelli, gnocchi con burro e formaggio delicato, ravioli…
Piatti non troppo invadenti perché il Tartufo bianco sarà un amico anche dopo e i sensi devono rimaner disposti ad accogliere il suo potere segreto.
Già, perché autorevoli scienziati hanno dimostrato che i tartufi sono
pure afrodisiaci.
E questi sono Tartufi dei Colli tortonesi, terre di tartufi da sempre di fatto non solo di nome, ma dove li hanno a lungo esiliati sul mercati di Alba e solo da pochi anni li rivendica con orgoglio nella propria eccellente offerta gastronomica.
Una rinascita raccontata dalla Festa del Tartufo di San Sebastiano Curone, ormai appuntamento imperdibile per i gourmet, e dal nuovo grande evento di Tortona, “Derthona & Truffle”, che celebra il capoluogo di riferimento di questa valle antica — l’antica Derthona latina — e la sua straordinaria identità enogastronomica.

E CHE C’ENTRA IL DERTHONA TIMORASSO?
Un solo compagno si può permettere di non essere un comprimario del Tartufo bianco, il vino, ma quale vino?
In un immaginario legato ad Alba è sempre venuto spontaneo offrire un Barolo, o un Barbaresco, per accompagnare sua maestà il tartufo bianco, ma al naso e in bocca è l’abbinamento giusto?
Nossignori.
Con un personaggio tanto complesso e con piatti così sottilmente aromatici, il vino dev’essere un bianco di grande struttura, fresco e sapido, capace di un dialogo sensoriale profondo. Un vino con sentori intensi, floreali e fruttati, completati da eleganti note minerali: il Derthona Timorasso.
Il Derthona Timorasso, dunque, è il compagno ideale e, nel rispetto della nobiltà del tartufo, un Timorasso invecchiato anche 10 anni e più, che nulla ha perso della sua freschezza ma ha guadagnato in profondità, complessità e fascino.
Un vino antico e nel contempo del terzo millennio quando, dopo anni e anni di torpore è risorto e ha conquistato le carta dei vini dei più celebrati ristoranti di ogni continente passando in meno di un quarto di secolo da una decina di ettari di vigne a circa 500, da un manipolo di giovani coraggiosi vignaioli a una sessantina di aziende, di cui una quarantina originarie del territorio e oltre venti nuove realtà provenienti da altre regioni italiane o da altri prestigiosi territori piemontesi come le Langhe.
Una storia di territorio e rinascita, come quella del Tartufo Bianco delle Terre Derthona: due anime diverse ma affini, unite da un’identica vocazione, quella di emozionare con eleganza e verità.

 

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