Il riconoscimento autunnale dall’Accademia delle 5 T “L’Artigiano del 2000” ha trovato un premiato perfetto proprio al momento giusto: l’azienda Alicos di Gaetano Palermo e della sua famiglia ha appena coronato un sogno maturato fin da prima degli infausti anni del Covid e portato avanti con costante determinazione, ovvero un nuovo laboratorio capace di valorizzare la tradizione artigianale con le più innovative tecnologie.
Nella sopravvivenza del made in Italy gastronomico autentico la famiglia, l’artigiano e l’olio da olive non sono solo componenti essenziali ma pure trainanti.
Nelle difficoltà insite in mestieri che richiedono sacrifici assai poco compatibili con la cosiddetta vita moderna fatta di falsi bisogni e falsi valori, l’artigiano è tra quelli che hanno un problema relativamente nuovo ma attualissimo e diffusissimo, la difficoltà ad avere una continuità generazionale. Così chiudono tante aziende territoriali e tante altre sono fagocitate da industrie becere o acquistate da stranieri innamorati del nostro paese.
Ma chi ha la fortuna e soprattutto il merito di avvicinare i propri figli al mestiere e all’azienda a cui ha dedicato la vita, allora ha l’arma vincente non solo per farla sopravvivere ma per farla crescere utilizzando le tecnologie più avanzate non per standardizzare e perdere diversità e tocco umano al prodotto ma per renderlo ancora migliore affiancando le certezze della macchina alle proprie insostituibili e ataviche abilità e sensibilità.
Ma senza l’entusiasmo che nasce dalla famiglia non ci si impegna per crescere, tuttalpiù si sopravvive.
Gaetano Palermo e la sua famiglia questo entusiasmo ce l’hanno, un entusiasmo che ha superato ostacoli burocratici e timori economici e, pian piano, sono riusciti a realizzare un sogno, un loro megalaboratorio per completare il percorso nato, guarda un po’, da un oliveto e dall’olio extravergine d’oliva, un percorso di idee e ricette per mettere in bottiglie e barattoli il sole, gli odori e i sapori della loro Sicilia.
Anche la tradizione e la saggezza contadina, tuttavia, hanno dei limiti e Alicos, l’azienda della famiglia, investendo in un nuovo stabilimento/laboratorio all’avanguardia ha l’obbiettivo di coniugare l’unicità dei sapori delle ricette di famiglia ispirate alle tradizioni siciliane con i vantaggi della tecnologia per migliorare ulteriormente i prodotti nel rispetto delle esigenze emergenti del nuovo millennio: cibi funzionali, meno sprechi e più sostenibilità.
L’esempio più evidente è il recupero delle bucce del pomodoro: nella passata tradizionale vengono eliminate e, casomai, almeno da parte dell’industria, utilizzate per altri scopi, ma il licopene (la sostanza, un carotenoide, più preziosa dal punto di vista salutistico del pomodoro) è più concentrato nella buccia che nella polpa, è quindi un peccato perderne. Con la tecnologia scelta da Alicos, la buccia sarà recuperata e la passata, in particolare quella di datterini e ciliegini, un capolavoro di dolcezza, comprenderà il frutto intero senza perdere la sua fluidità.
Il territorio, ovvero la prima T delle 5 che danno il nome alla nostra Accademia, è l’assoluto protagonista dello stuzzicante lavoro di Gaetano, c’è tutta la Sicilia in vasetto: oltre a passate e sughi pronti di pomodori rigorosamente dell’isola, pesto alla trapanese, caponata di melanzane, condimento per pasta con le sarde, capuliato, pomodori ciliegini semisecchi (un capolavoro assoluto)…
L’olio extra vergine d’oliva Halycos è invece rappresentativo del territorio più ristretto che ospita l’azienda: nasce, infatti, da un’oliva, la Cerasuola, proprio tipica delle campagne trapanesi che comprendono Salemi.
Ma l’impegno della famiglia è sempre più diretto verso un altro ingrediente che più siciliano non si può: il pistacchio. Oltre ad avere in programma una grande piantagione della pianta a lato dell stabilimento, con questo pregiato frutto Gaetano sta impegnando tutta la sua creatività: all’idea della crema in tubetto simile a quello del dentifricio, davvero di grande successo, ecco che sono nate e stanno nascendo diverse versioni dolci e salate, anche bio e soprattutto funzionali, di creme e pesti.
Il momento del taglio del nastro all’inaugurazione del laboratorio, da sinistra: Gaetano, il sindaco di Salemi, Patrizia, Luca e Claudio.
Il nuovissimo laboratorio nella campagna di Salemi.
Pubblico numeroso e d’eccellenza all’inaugurazione del laboratorio rappresentativo delle forze produttive del territorio.
Che significa Artigiano per l’Accademia delle 5T
L’artigiano, secondo l’etimologia della parola (dal latino ars, arte) è l’artista: una persona che elabora le materie prime in base a regole che appartengono alla tradizione e alla cultura in senso materiale del territorio in cui vive, interpreta quelle regole in base alla sua sensibilità, al suo estro, alla sua abilità personale, e giunge infine ad un risultato, un prodotto della sua creatività. il senso della produzione artigiana è proprio nella diversificazione e non è necessariamente affidata esclusivamente a singoli artigiani e al suo ambito familiare ma può benissimo, oggi più che mai con le moderne tecnologie e la globalizzazione dei mercati, ampliarsi a collaboratori più o meno specializzati. Quello che conta è il metodo. Del resto anche le arti del Medioevo si sviluppavano in botteghe di diverse dimensioni con lavoranti e garzoni.