Azienda Agricola Possa

Via S. Antonio, 72 – 19017 Riomaggiore (SP) 

Tel. 348 3162470

info@possa.it

www.possa.it

Regione: Liguria
Tipologia: Aziende vitivinicole
Prodotti tipici:

Vini autoctoni.


Descrizione

Il titolare: Bonanini Samuele Heydi e vive alle Cinque Terre, dove dal 2004 ha dato vita ad un’azienda agricola iniziando a produrre vino.

Ha sempre fatto scelte contro corrente, partendo dall’uso e dalla riscoperta di antichi vitigni evitando l’uso di vitigni più commerciali e conosciuti.
La volontà fin dal primo giorno di non usare prodotti chimici per il rispetto innanzitutto verso se stesso e per tutto l’ecosistema e la biodiversità che ci circonda perché la salvaguardia della biodiversità è uno dei pilastri portanti del suo pensiero.

Lungo uno dei sentieri più suggestivi delle Cinque Terre, che va dalla valle di Possaitara (Riomaggiore) fino a Canneto, si trova il loro vigneto principale: Possa. Il vigneto si estende per poco più di 2,5 ha da un altitudine di 150 metri scende terrazzato fino al mare dove ne condivide alcuni scogli usati per la raccolta delle casse di uva. Possa si estende come un anfiteatro esposto verso il mare delle Cinque Terre. È in questa realtà che cercano di armonizzare la vite con l’ecosistema che la circonda.

La conformazione a terrazzamenti e l’impossibilità di entrare senza nessun tipo di macchinario impone un lavoro totalmente manuale, il che comporta un aumento dei costi di produzione. Da considerare c’è però il fatto che coloro che svolgono questo lavoro oltre ad un loro interesse diretto contribuiscono a mantenere in piedi un sistema idrogeologico che senza i muretti a secco, in caso di piogge eccezionali, le colline non coltivate franerebbero sui paesi. Quello che hanno cercato di creare è un ecosistema chiuso dove la Vigna, gli Agrumi, le Piante Aromatiche, le Piante Mediterranee e le Api facciano sinergia tra di loro e aiutino il loro lavoro che è fatto di Naturalità.

Alle cinque Terre si ragiona in metri quadrati quando si parla di aziende e non in ettari. La realtà è difficile, dentro ad un mix di micro-particelle di terreno che talvolta non hanno padrone. Nonostante tutto, tra acquisti, comodati e conduzioni ha costruito un’azienda di circa 55000 mq. Fin dalla partenza ha scelto di seguire l’identità di un territorio che tra l’altro è conosciuto dal punto vitivinicolo fin dai tempi dei romani, e non seguire il mercato, studiando e recuperando diverse varietà autoctone quasi scomparse, reimpiantate e messe in produzione. Ad oggi solo 19 le varietà di vitigni autoctoni coltivati in azienda, un piccolo tesoro di biodiversità locale.

In cantina ha riproposto l’uso del legno e non necessariamente rovere ma acacia castagno e ciliegio ossia i legni della tradizione locale. Il risultato ha riportato alla luce vini dal sapore antico ma rivisitati in chiave moderna. Vini da fermentazioni spontanee senza ausilio di filtrature o di chiarifiche, lasciando che sia il tempo a scandire la maturazione degli stessi. Per i lavaggi dei locali e dei vasi vinari ed attrezzature non usano chimica ma solo vapore ad alta pressione per essere una cantina attenta all’ambiente.

La conformazione a terrazzamenti e l’impossibilità di entrare senza nessun tipo di macchinario impone un lavoro totalmente manuale, il che comporta un aumento dei costi di produzione, Lunico macchinario che aiuta non poco il nostro è rappresentato dalle monorotaie ormai opera fondamentale per il mantenimento del nostro territorio. L’intento finale è quelle di arrivare ad un’azienda  “chimica free” e potenziare negli anni l’uso di energie rinnovabili, primo tra tutti quella solare.

 

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